Carbossiterapia

Per carbossiterapia si intende l’uso dell’anidride carbonica per scopi medicali. In particolare le sue proprietà si sono rivelate particolarmente efficaci per migliorare le alterazioni del microcircolo, come ad esempio nel caso di cellulite e adipe localizzato.

La carbossiterapia nasce in Francia come trattamento coadiuvante alle terapie comunemente utilizzate in ambito termale

L’utilizzo dell’anidride carbonica mediante bagni e docce carbogassose o per via sottocutanea, viene praticato, fin dalla fine dell ’800, presso le terme di Royat a Clermont-Ferrand, per contrastare vasculopatia periferica e malattie circolatorie.

Un numero molto elevato di soggetti è stato sottoposto a questo trattamento in tale sede (superiore a 90000 pazienti) e gli studi effettuati in tale ambiente hanno mostrato un positivo effetto negli artereopatici con un aumento del tempo di marcia e nel trattamento del fenomeno di Raynaud.

Sfrutta la capacità dell’anidride carbonica di favorire il rilassamento delle cellule muscolari dei vasi sanguigni (con conseguente vasodilatazione) e di aumentare il flusso ematico. Possiede poi, indirettamente, una lieve capacità lipolitica.

Proprio per questo trova indicazione in tutte quelle condizioni patologiche dove è necessario andare a effettuare una vera e propria riabilitazione del microcircolo, tra cui, per esempio, la cellulite, l’insufficienza venosa, le alterazioni del sistema linfatico.

Il trattamento non possiede alcuna tossicità: la CO2 iniettata verrà eliminata attraverso i polmoni (con la normale respirazione) e i reni.

Non può provocare alcuna forma di embolia: viene infatti metabolizzata e eliminata come la CO2 presente nelle bevande gasate!

Quante sedute bisogna effettuare e quanto dura una seduta?

Per avere l’effetto riabilitativo desiderato è necessario effettuare cicli da 7-10 sedute, a seconda del caso. Ogni seduta ha una durata di circa 60 minuti.

Non si tratta di un trattamento significativamente doloroso, il primo minuto di trattamento può risultare doloroso a causa dell’effetto meccanico dell’anidride carbonica iniettata a livello sottocutaneo sui recettori dolorifici presente, ma tale sensazione scompare dopo i primi minuti.

Quando non si può effettuare la carbossiterapia?

Come abbiamo riportato l’anidride carbonica viene metabolizzata e eliminata attraverso reni e polmoni. Non è possibile dunque effettuare la carbossiterapia

  • in pazienti che seguano terapie a base di inibitori dell’anidrasi carbonica;
  • in pazienti che soffrano di insufficienza respiratoria cronica, asma bronchiale, bronchite acuta asmatiforme, insufficienza renale cronica, insufficienza cardiaca, anemia grave, insufficienza epatica, gangrena gassosa e diabete mellito di tipo 2 in terapia con metformina.

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Dr. Maurino Mariaelena

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