Dott. Roberto Grignani

L’obesità influenza la sfera sessuale? Un tema che solitamente viene ignorato nell’affrontare la problematica dell’obesità, è quello della sfera sessuale, tanto nell’uomo che nella donna. Eppure la sessualità è una parte fondamentale dell’identità personale e dello stato di benessere dell’individuo. Attualmente, sono pochi sono gli studi che indagano la relazione tra peso corporeo e funzionamento sessuale. Le ricerche in questo campo evidenziano che non ci sono prove per cui la disfunzione sessuale possa causare l’obesità, mentre ci sono prove evidenti dell’opposto, cioè che l’obesità possa portare a disturbi della sfera sessuale.

 
Nell’uomo, c’è un forte sostegno da parte di studi che collegano la disfunzione erettile e l’obesità. E un impatto positivo della riduzione del peso corporeo sul funzionamento sessuale tanto nelle donne e che negli uomini con obesità.
 

E per bambini ed adolescenti le cose non vanno meglio. Il sovrappeso e l’obesità tra i bambini e gli adolescenti rappresentano un rilevante problema di salute pubblica. Vista la portata del fenomeno, in crescita in molti Paesi tra cui anche l’Italia, nell’ultimo decennio molti Paesi dell’UE hanno implementato politiche per ridurre l’obesità mirando specificamente al target dei bambini, per diminuire il rischio di obesità lungo tutto il corso della vita e sostenere i bambini già obesi a migliorare la loro condizione per salvaguardare la loro salute futura.
Tra i 7 e gli 8 anni, i dati evidenziano che nei Paesi dell’Unione europea quasi un bambino su otto anni è obeso. Cipro, Italia, Grecia, Malta e Spagna mostrano i più alti tassi di obesità. La prevalenza in Italia è pari al 18%. Dato in aumento negli adolescenti: l’Italia si colloca nella fascia centrale della graduatoria dei Paesi dell’Unione Europea, con un livello pari al 19%. In Italia, come per gli adulti, tra i 3 e i 17 anni si osserva un forte gradiente territoriale nella distribuzione dell’obesità tra la popolazione giovanile: 34,1% al sud al, 20,0% del nord-ovest, 22,4 % nel nord-est, 23,9% del centro e 28,4% nelle isole, con quote più elevate soprattutto in Campania (37,8%), Molise (33,5%), Basilicata (32,4%), Abruzzo e Puglia (31,2%).

L’Oms sottolinea come il sovrappeso e l’obesità tra bambini e ragazzi siano connessi all’insorgenza di numerose patologie croniche nell’età adulta e stimava, già nel 2019, 38 milioni di bambini sotto i 5 anni di età in condizione di sovrappeso o obesità. A questi si aggiungono, inoltre, i 340 milioni di bambini e adolescenti di 5-19 anni nella stessa condizione. Evidenze scientifiche riconoscono all’obesità in età preadolescenziale e adolescenziale una forte capacità predittiva della presenza di obesità in età adulta.
Si stima che più di un terzo dei bambini e circa la metà degli adolescenti che sono in sovrappeso permangano in questa condizione da adulti. Studi condotti suggeriscono che questo possa avvenire perché la comparsa precoce ed il proliferare delle cellule adipose in determinati periodi della crescita possono avere conseguenze importanti rispetto al numero e alla dimensione dei depositi di grasso presenti in età adulta.

Non vanno infine ignorate le problematiche psicologiche e relazionali dell’obesità nei bambini e nei ragazzi, di cui le cronache spesso ci riferiscono anche le conseguenze drammatiche. L’obesità tra i bambini e i ragazzi è spesso anche correlata a problemi psico-sociali come scarsa autostima, bullismo a scuola, scarso rendimento scolastico, disordini alimentari e depressione, che non contribuiscono certamente ad una crescita sana e serena.